La zona del Capo di Leuca è una lingua di terra che si allunga fra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Molte sono le località che si affacciano sul mare e che comprendono dei tratti della costa salentina. La natura carsica del terreno nel corso dei secoli ha favorito la creazione di numerose grotte e insenature a ridosso delle coste rocciose del Salento; al loro interno spesso si trovano preziosi reperti preistorici che raccontano le origini della terra di Leuca e tramandano importantissime informazioni sui primi ominidi che erano usi frequentare le grotte. Il mare di Santa Maria di Leuca è senza dubbio il luogo più generoso di queste meraviglie del Salento: qui, sulla punta estrema d’Italia tra le infinite gradazioni di blu dello Ionio e dell’Adriatico, si trovano alcune delle grotte marine più belle di tutta la penisola, scogliere rocciose a picco sul mare di impareggiabili forme e colori che hanno contribuito a rendere questo lembo del Capo di Leuca meta turistica dal fascino unico. L’itinerario parte dalle Grotte Cazzafri, la prime visitabili uscendo dal porto di Santa Maria di Leuca proprio sotto la monumentale scalinata che porta al Santuario. Si tratta di due cavità profonde oltre 20 metri che si uniscono al fondo le cui rocce presentano una colorazione variegata che tende all’azzurro specie durante il tramonto. Si passa poi per la Grotta delle Bocche di Terrarico, situata vicino la punta del Promontorio di Terrarico e caratterizzata dalla presenza di numerose stalattiti e stalagmiti, e per la Grotta del Pozzo, detta anche Grotta Grande del Ciolo. Passando per la Grotta Azzurra, la Grotta delle Cipolliane, la Grotta Matrona e la Grotta delle Prazziche si termina il percorso in barca a Leuca facendo tappa presso la Grotta del Drago la cui forma, con la complicità dei giochi di
La zona del Capo di Leuca è una lingua di terra che si allunga fra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Molte sono le località che si affacciano sul
Il Salento si caratterizza per l’importante presenza della natura, dal mare alle rocce calcaree, dai boschi alla macchia mediterranea in Salento tutto è natura. Infinite le possibilità di itinerari green all’interno di questa splendida terra: escursioni in campagna, passeggiate nei boschi di quercia e leccio, percorsi cicloturistici in sentieri costeggiati da macchia mediterranea, ecc. Inoltre, molte delle zone costiere del Capo di Leuca (Tricase, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Tiggiano, ecc.) rientrano nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali. Nelle vicinanze della villa, il Sentiero della Grotta Azzurra racchiude nel nome tutta la sua bellezza. Con partenza da Alessano, si sviluppa su un percorso di 500 metri e un dislivello di 4 metri che lo rende alla portata di tutti e di tutte. La grotta azzurra toglie il fiato per le mille sfumature di azzurro che la caratterizzano; il percorso semplice diventa ancora più prezioso perché conduce al Sentiero del Ciolo, il cui nome non risulta nuovo agli appassionati di Salento e dei tuffi mozzafiato (dal ponte del Ciolo, appunto). Il sentiero del Ciolo parte da Gagliano del Capo. Dopo la cappella dedicata alla Madonna di Leuca, la prima delle tante dedicate alla Vergine protettrice della zona, ci si immette sul tratturo del Ciolo. E' appassionante anche per i più inesperti osservare l'erosione che vento, sole e pioggia hanno prodotto sugli imponenti costoni rocciosi. Dal Ciolo, poi, si incontra il sentiero delle Cipolliane che, in circa un'ora, porta al Porto Vecchio di Novaglie, offrendo lungo il percorso numerosi spunti storici e naturalistici. Infine, il comune di Castrignano del Capo offre agli appassionati due importanti sentieri escursionistici: Il Canale
Il Salento si caratterizza per l’importante presenza della natura, dal mare alle rocce calcaree, dai boschi alla macchia mediterranea in Salento tutto è natura. Infinite le possibilità di itinerari green
Le antiche Vie del Sale è un percorso poco conosciuto ma assolutamente affascinante, che si snoda nelle zone marittime nel pressi di Corsano. Corsano è uno dei paesi che ha conservato al meglio parte del suo patrimonio rupestre e paesaggistico, che include gli antichi “tratturi”, ovvero dei sentieri rurali caratterizzati dai tipici muretti a secco che si inoltrano nella natura più peculiare del Salento dalla periferia di Corsano fino al mare. Il più antico è il tratturo Nsepe dal quale sono stati costruiti, a partire dalla fine della prima metà del XVIII secolo, delle stradine secondarie che hanno il nome di Munterune, Scalapreola e Scalamunte. Le Vie del Sale prendono il nome dalla loro funzione, ovvero quella di guidare gli operai che in passato raccoglievano il sale da apposite vasche scavate nella scogliera, che permettevano l’accumulo delle acque marine la successiva essiccazione, e lo trasportavano fino all’entroterra. Oggi, è possibile ammirare questi vecchi percorsi che si snodano all’interno di un habitat ancora immutato nel tempo: partendo da Corsano, la Via del Sale è contraddistinta da una segnaletica che guida il visitatore attraverso i sentieri fino al mare. Volendo effettuare questa escursione all’interno del Parco Naturale Regionale Costa Otranto, Santa Maria Leuca e Bosco Tricase, si deve partire dalla località Scalamasciu a Marina di Guardiola, da dove si prosegue a piedi su un percorso di circa tre ore fino a raggiungere Scala Preula, Munteruno, Rusia, Scala Munte e N’zepe-Bortoli.
Le antiche Vie del Sale è un percorso poco conosciuto ma assolutamente affascinante, che si snoda nelle zone marittime nel pressi di Corsano. Corsano è uno dei paesi che